Lo Sciamanesimo: Stone Age

[…] Secondo la mia esperienza, l’animismo e lo sciamanesimo hanno poco in comune con la maggior parte della corrente New Age. La maggior parte degli sciamani che ho incontrato hanno poco interesse – se non nessuno del tutto – nell’astrologia, nella numerologia, nella piramidologia, nella reincarnazione, in un Se Superiore (qualunque cosa sia) e così via.
La New Age però favorisce la diffusione di un approccio olistico alla vita, della medicina alternativa, della tolleranza per i ricercatori spirituali e di altre attitudini con cui ogni sciamano potrebbe sentirsi a proprio agio. Ha anche introdotto nel mondo materialista il “concetto dell’energia” – che è un modo animistico e sciamanico di vedere il mondo ed un enorme passo avanti rispetto al “concetto della materia inerte” e gli sciamani oggi le sono grati per questo salto.
[…] Gli sciamani non creano attivamente immagini interne come potrebbe fare un fumettista, ma le ricevono passivamente come fa un appassionato di cinema. Non proiettano immagini od esperienze visionarie, ma ne prendono atto. Lo sciamanesimo non è immaginario, ma immaginale.
Non si tratta di immagini parziali, ma di visioni piene di potere. Si tratta di lasciarsi guidare dagli spiriti, non dall’ego.

I poteri sciamanici e quelli psichici (psi) si sovrappongono e ciò può causare molta confusione nella mente della gente. Mentre non si può essere sciamani senza una certa capacità di poteri psichici – come ad esempio la telepatia e la chiaroveggenza – queste capacità non fanno di una persona uno sciamano.
Una delle persone più psichiche che conosca si rifiuta fermamente lei stessa di definirsi una sciamana e di fatto fa tutto il possibile per nascondere la sua energia. Sono gli spiriti che reclutano qualcuno per renderlo sciamano, non sono gli amici, gli ospiti delle trasmissioni televisive o gli psicologi pop e men che meno noi stessi.

citazioni di David Kowalewski

Ho deciso di condividere questi spezzoni tratti da appunti di D. Kowalewski perché trovo siano interessanti e aprano allo spunto di diverse riflessioni. In primo luogo fanno un po’ di chiarezza su cosa sia uno sciamano. Questo è fondamentale, perché come dice lui stesso, c’è molta confusione in merito e oggi, forse, più che mai. Lo sciamanesimo è una delle nuove mode, la nuova forma di spiritualità e questo boom d’interesse porta con sé due aspetti complementari: tanto bene, ma anche tanta confusione. Nella nostra cultura è andata distrutta quella che poteva essere una tradizione sciamanica, possiamo solo coglierne alcuni segni tra i reperti archeologici, nei musei, o, a volte, nei racconti “superstiziosi” delle campagne. In questo modo veniamo proiettati all’esterno, cercando un’ancora in tradizioni lontane dalla nostra che però, purtroppo, spesso non possiamo e non siamo in grado di compenetrare totalmente. Personalmente credo che, anche qui in Italia, esistano persone chiamate a diventare sciamani (veri sciamani), ma con grande difficoltà perché manca (come dicevo) una tradizione che possa aiutarti, accompagnarti e insegnarti cosa fare e come fare.

Conosco alcuni esempi di questi “veri sciamani” e devo dire che, leggendo le parole di Kowalewski mentre parla dell’amica, ho pensato potessero essere uscite dalla mia bocca!

In questo fiorire dello sciamanesimo, si è andato a creare una distinzione tra lo sciamano e l’operatore di tecniche sciamaniche. La maggior parte di noi sono persone che utilizzano tecniche sciamaniche per lavorare su se stessi o gli altri, compiendo magari anche delle guarigioni, ma non sono sciamani. E’ importante tenere a mente questa cosa perché invece vediamo nascere sciamani come funghi, spesso usciti da scuole di formazione che sono pensate in un’ottica occidentale e non reale. Possiamo essere sensitivi, chiaroveggenti, avere delle doti psichiche e usarle per fare del bene, per rendere la vita migliore, ma questo non significa essere sciamani. Non c’è nulla di male in questo, si potreste pensare… ma fa più figo essere uno sciamano! Ma perché non è altrettanto figo essere un guaritore o un chiaroveggente? E’ forse essere da meno? …Io non credo. L’umiltà però con cui possiamo vivere tutto ciò e riconoscerci è fondamentale. In più lo sciamano per dirsi tale deve incorporare uno spirito, sia esso una divinità o altro… ma non va confuso, però, con la possessione demoniaca alla quale ci hanno abituato. Ecco allora che la “popolazione” di sciamani si decima, perché direi quasi nessuno ha questa capacità. Forme differenti di guarigione e spiritualità che lavorano con gli spiriti, senza incorporarli, possono rientrare nelle tradizioni a noi più vicine, come la curanderia o i nostri segnatori di campagna.

Per quel che riguarda la New Age ultimamente si afferma che abbia portato dei gran danni e confusione ed è indubbiamente vero! Però è importante non soffermarsi solo sui lati negativi: ha avuto una sua funzione… tutto è funzionale! Penso allo Sciamano Nepalese che anziché inalberarsi guardando persone che si improvvisano e scimmiottano la sua vocazione, ne riconosce l’utilità, osserva è dice: “Va bene, serve anche quello.” Viene considerata una sorta di apripista, che permette la conoscenza anche se superficiale di altre realtà, poi, chi realmente vorrà approfondire andrà oltre e scoprirà un mondo completamente nuovo e diverso.

Infine è un errore in cui si cade spesso, quello di autodefinirsi o riconoscersi attraverso il giudizio degli altri, quando poi quest’ultimi spesso ne sanno ancora meno di noi in materia… quale affidabilità possono avere? Essere chiamati dagli spiriti è proprio tutta un’altra cosa, difficilmente spiegabile, forse neanche possibile… E quando ciò avviene, il tutto viaggia indubbiamente attraverso un addestramento multidimensionale ma che è personale e personalizzato, nulla a che vedere con degli insegnamenti scolastici prestampati. Parlo di multidimensionale intendendo che gli insegnamenti avvengono sia su questo piano di esistenza grazie a una o più guide incarnate, che sul piano stesso degli spiriti.

Spero con questa condivisione, e le mie successive riflessioni in merito, di aver prodotto una scintilla nella vostra mente che possa aver illuminato un pochino le nebbie delle confusione, perché sono sicuro che altri come me si siano mossi, o si muovano con difficoltà, nel tentativo di comprendere in maniera seria e approfondita una realtà così lontana e così vicina (a volte) come quella sciamanica. Spero possa aiutarvi a riflettere e a discriminare, perché troppo spesso oggi le nostre valutazioni sono basate su un pezzo di carta o sulle parole di uno sconosciuto, piuttosto che sul nostro sentire o sui fatti. Questo è il motivo per cui c’è tanta confusione e inaffidabilità.

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